Unione Nazionale Vittime, riprendo il cammino non più da solo!

Lo scorso 7 giugno si è costituita Unione Nazionale Vittime.

Da quel 21 giugno 2013, ho dato seguito ad un desiderio, forse ad una necessità, quella di contribuire ad aiutare chi ha subito una violenza. In questi anni ho dialogato con le istituzioni scrivendo, incontrando e parlando della condizione della vittima di reati violenti ogni qual volta ne ho avuto modo!

Insieme ad altre vite, che hanno vissuto la stessa esperienza, abbiamo fondato a Pavia U.NA.VI. (Unione Nazionale Vittime).

Tra i soci fondatori anche persone di buona volontà e sensibilità che hanno deciso di mettere a disposizione l’esperienza professionale e il proprio tempo per condividere questo progetto a favore delle vittime di reati violenti.

Prendo a prestito il titolo di un bellissimo album “La vita, amico, è l’arte dell’incontro” fatto da tre mostri sacri della cultura non solo musicale. Vinicius de Moraes, Giuseppe Ungaretti e Sergio Endrigo. Consiglio a tutti l’ascolto!!!
È davvero così, riconoscersi e comprendere chi saranno i tuoi prossimi compagni di viaggio e insieme muovere il primo passo!
Per noi è accaduto così. Qualcuno era partito da molto lontano da quasi trenta anni e qualchedun altro da poco meno di un lustro, non lo sapevamo ma ci siamo dati appuntamento in questo 2017!
Con questo intento, ognuno di noi, ha cercato di riversare in U.NA.VI. il precipitato delle nostre storie ed esperienze differenti ed uguali!
Così come coloro che si avvicinano, aggiungono intensità a questa cosa immensa di riconoscersi nelle altre storie e nel dolore vissuto da altri che come te hanno provato a reagire, in maniera resiliente, ad una tragedia.
Lo scorso 5 luglio a Roma, Sala Nassiriya, presso il Senato della Repubblica abbiamo presentato, emozionati, Unione Nazionale Vittime alle Istituzioni e a tutti i partiti presenti in parlamento.

Cosa è U.NA.VI.?
Vicinanza emotiva, ascolto ma più che altro l’insieme di tutte le nostre esperienze!

Quali obiettivi ha U.NA.VI.?
La ricerca di un riequilibrio nel processo penale tra la figura della vittima e quella del carnefice, questo è il punto dal quale partono tutte le nostre riflessioni quando ci incontriamo e raccontiamo le nostre vicende. Nessuno può immaginare come questo squilibrio si ripeta anche nell’assenza di tutele a favore della vittima e della sua famiglia quando devono recuperare la vita fatta a brandelli da un omicidio o da una violenza che lascia mutato per sempre il tuo fisico e la tua anima.
Nessuna vendetta! Il grido è per un’equità negli istituti che prevedano assistenza sociale e il recupero sia per la vittima sia per la famiglia di questa. Così com’è previsto per il detenuto chiediamo percorsi di recupero e integrazione per le vittime e le loro famiglie.

U.NA.VI. chiede la revisione del rito abbreviato nel procedimento penale per quanto attiene i reati di tentato omicidio e omicidio. Nel nostro Paese, infatti, il giudizio abbreviato è un procedimento penale speciale, previsto dagli articoli 438 e seguenti del Codice di procedura penale, che comporta, per il reo, nell’eventuale sentenza di condanna, che la pena irrogata sia ridotta in concreto di un terzo. Non comprendo come, alla luce anche della costituzione e dei diritti inviolabili dell’uomo, si possa concedere un’agevolazione di questa portata per chi ha dispregio per la vita.

Ultimo aspetto della sollecitazione che rivolgiamo alle Istituzioni e al Parlamento è affinché l’Italia recepisca integralmente la Direttiva Europea 2004/80 che da 13 anni è stata ignorata, dalle nostre Istituzioni e per questo più volte sanzionata dall’ Unione Europea.

Sono, comunque, felice che lo scorso 19 luglio sia stato approvato in Camera dei Deputati l’emendamento, con anche il nostro contributo, che vede una correzione di rotta per il recepimento fatto solo un anno fa con la legge 122/2016. Questa mortificava le motivazioni della Direttiva, ma più che altro tutte le vittime e le loro famiglie.

Questi i soci fondatori, coloro che hanno desiderato e lavorato affinché l’Unione Nazionale Vittime muovesse i primi passi:

  • Paola Radaelli – Presidente
  • Federica Pagani Raccagni – Vice Presidente
  • Federica De Pasquale – Segretario
  • Sandra Mossolani – Tesoriere
  • Gigliola Bono Del Pero – Consigliere
  • Fabio Misuri – Consigliere

Grazie anche a tutti coloro hanno compreso le nostre ragioni e dato la loro disponibilità per supportarci e aiutarci, anche materialmente!

La nostra opera di sensibilizzazione è condotta su scala nazionale con l’apertura a tutti coloro, che a titolo personale, con qualsiasi esperienza o storia vogliano impegnarsi per aiutare a migliorare la situazione di tante vittime e delle loro famiglie.

Come qualche anno fa scrissi, per identificare questo blog, U.NA.VI. è “un idea per (r)esistere!”